ORDINE: IMMOBILISTI PROVANO A BLOCCARE LA RIFORMA DELL'ACCESSO, GUASTATORI AL LAVORO PER RIMANERE NEL PASSATO

redazione
13 December 2022

Una parte minoritaria della categoria, riformista a parole e guastatori nei fatti, ha inviato un esposto al Ministero della Giustizia contro il provvedimento del Consiglio nazionale che consente l’accesso al praticantato, in casi particolari, anche senza testata giornalistica.
Il provvedimento vuole essere una soluzione tesa ad interpretare la realtà profondamente mutata del mondo dell’informazione per offrire risposte a quella parte di lavoro giornalistico, sempre più estesa, che oggi non riesce ad ottenere un riconoscimento.
Alcuni consiglieri dell’opposizione hanno invece deciso di sabotare questo primo e parziale passo verso una riforma innovativa dell’accesso, preferendo la conservazione e l’immobilismo. Non solo, con quell’esposto rischiano di innescare un pericoloso percorso che potrebbe costringere all’applicazione letterale delle ormai obsolete regole di accesso alla professione, scritte nel lontano 1963, con il rischio di paralizzare tutto.
Eppure tutti si erano dichiarati favorevoli al principio della norma, salvo votare contro per “dettagli e procedure”. L’atteggiamento della minoranza è quindi chiaramente pretestuoso, volta le spalle alle esigenze di un numero crescente di colleghe e colleghi freelance e dei tanti che operano sulle piattaforme digitali. La loro azione è mossa da un mero spirito di rivalsa, incuranti dei danni che causano a chi si avvicina alla nostra professione; in questo modo interpretano la parte più retriva e conservatrice della categoria.

Il ministero della Giustizia ha quindi chiesto di rivedere il testo approvato dal Cnog lo scorso 8 novembre. Il Comitato esecutivo, supportato dai consiglieri di maggioranza dell’Ordine si è già messo al lavoro ed è stata avviata un’interlocuzione con il ministero. Gli ostacoli strumentali e i comportamenti irresponsabili non fermeranno il cammino riformista: la professione è cambiata e c’è necessità urgente di regole nuove, più adeguate a gestire questa epocale fase di trasformazione per l’informazione professionale.

“Contrordine” – I consiglieri di maggioranza del Cnog

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