Finalmente il Consiglio nazionale dell’Ordine ha approvato una proposta di riforma dell’accesso che prevede un percorso universitario. Importante anche che il voto sia stato praticamente unanime (con un solo astenuto), il che vuol dire che maggioranza e opposizione non si affronteranno in Parlamento con tesi opposte, ma si marcerà tutti per lo stesso obiettivo. Per i dettagli si vedrà.
Alle spalle c’è il lungo e impegnativo lavoro della Commissione speciale riforma guidata dal consigliere Riccardo Arena. Oltre un anno di lavoro, decine di audizioni, dibattiti e faticose mediazioni alla ricerca di ciò che unisce e non di ciò che divide, per dare una prospettiva al futuro della categoria. Un risultato che arriva dopo più di dieci anni di tentativi a vuoto. Nelle scorse consiliature c’era stata una riforma varata alla unanimità (Bonini e altri) ma rimasta chiusa nei cassetti. Nella consiliatura Verna la bozza, varata dopo non poche polemiche e divisioni, non ha mai visto la luce del sole, fermandosi ai preliminari e non divenendo mai proposta organica.
Adesso si è girata pagina e inizia un’altra parte del cammino, quella del percorso parlamentare. Avere il voto compatto di tutto il consiglio vuol dire avere tutta la categoria alle spalle, sperando che nessuno voglia fare il pierino e mettersi di traverso in un secondo momento.
Torniamo alla proposta di riforma varata il 18 luglio. Il documento del Consiglio nazionale ipotizza l’istituzione di una laurea magistrale in giornalismo per l’accesso alla professione, in alternativa sarà richiesta una laurea triennale come requisito per poter partecipare a corsi specialistici controllati e vigilati dall’Ordine. In un eventuale periodo transitorio potrebbero restare in vigore tutte le modalità di accesso attualmente operative.
Novità anche per gli aspiranti pubblicisti, ai quali sarà richiesta una laurea di primo livello (triennale) come requisito per l’iscrizione all’albo; durante il biennio propedeutico, inoltre, sarà necessario seguire un percorso di formazione.
Link alla news dell’Ordine con il documento integrale votato
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