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CAMBIARE L’ORDINE, SUBITO! Riformare con urgenza anche le norme sul voto

Il 3 e 4 novembre (online) e il 7 novembre (in presenza) si torna a votare per il ballottaggio. Sarà la terza volta in poche settimane, un percorso lungo e inutilmente tortuoso, che l’attuale gruppo dirigente dell’Ordine non ha fatto niente per modificare. Ebbene, ci prendiamo l’impegno pubblico di cambiare in tempi rapidissimi il sistema di voto e fare in modo che queste siano le ultime elezioni che si celebrano così. Sarà il nostro primo obiettivo.

Non possiamo accettare di sottostare a un percorso elettorale divenuto ingestibile, con un numero di candidati potenziali che, al primo turno utile di voto, ammonta a 80/90mila iscritti. Tutti votabili! Un sistema pazzesco: per votare bisogna fare lo slalom tra omonimie e cognomi simili, con colleghi che rischiano di essere eletti a loro insaputa. Attenzione, non è uno scherzo. Un caro collega che porta il mio stesso nome e cognome (ma che almeno ha avuto la buona creanza di nascere in un anno diverso dal mio) ha ricevuto oltre venti voti ed ha rischiato di andare al ballottaggio senza neppure saperlo.

In quattro anni, tra un taglio di un nastro, una premiazione e una consegna di una targa si sarebbe dovuto trovare il tempo di cambiare questo sistema di voto arcaico e incomprensibile. Si sarebbe dovuto votare un anno fa. Non lo si è fatto, unica categoria professionale in Italia, per la volontà di restare in sella un’altra dozzina di mesi. Male, malissimo, ma almeno si sarebbe potuto sfruttare il tempo per cambiare il sistema elettorale.

Una riforma resa ancora più urgente dall’introduzione dell’unica (grande) innovazione costituita dal voto online. Ma non per merito dell’Ordine dei giornalisti, ma per una legge approvata dal Parlamento per tutti gli ordini professionali. L’esperienza di questi giorni impone una scelta di campo. Noi lo facciamo. E diciamo che tutti i consiglieri nazionali che saranno eletti con ContrOrdine si impegneranno a modificare immediatamente il sistema di voto.

La democrazia non può essere un percorso a ostacoli!

Carlo Bartoli